Corsa del pane genzanese 2023

Untitled-2

X gara del pane – la gara “fatta” dalla nostra squadra

 

Più passa il tempo e più mi rendo conto come non sia così semplice spiegare e far capire agli “altri” in che consiste la vita di un runner, cosa fa esattamente un runner durante un anno solare…e che non è poi così esatto dire che chi corre, corre una maratona ma che c’è una differenza a dir poco sostanziale tra una veloce, una dieci km, una mezza, etc. etc.… figuriamoci allora spiegare che se ci sono gare da disputare, c’è qualcuno del mestiere che magari le organizza e che quel qualcuno può capitare che arrivi ad esserlo financo tu con la tua squadra, che nell’arco di un anno, oltre a sudare fisicamente lo ha fatto anche mentalmente per garantire la possibilità ad altri di assaporare il tessuto cittadino e non solo della propria realtà borghese e atletica!

E quindi, all’alba del fatidico giorno, quello tanto agognato, quello più atteso e temuto, quello in cui sforzi, sacrifici, pianificazioni, programmazioni vedono finalmente la loro coronazione e concreta applicazione…ti ritrovi a sentirti dire: “daje che domani tifo per te!”, “in bocca al lupo! Andrai alla grande!”…e a nulla valgono quei timidi tentativi di difesa: “no guarda,  sto nell’organizzazione,  aiuto a fare le iscrizioni, dovrei rilevare anche i passaggi, non corro” …in tutta risposta ti senti dire: “ se se, ma chi ci crede, tanto lo sappiamo che corri, ti conosciamo e li conosciamo i tuoi non sono allenata o non mi sento in forma!”…rinunci a incalzare…sono cose da runners, da addetti ai lavori…ma poi ci ripensi e con il senno di poi ti domandi: ma veramente non ho corso?

Me la sento ancora addosso l’adrenalina dei vari sguardi che ho incrociato, controllato, incitato lungo la salita…via via più sofferenti , più smarriti ma sempre ostinati ….quella dei sorrisi che i più coraggiosi hanno osato indossare comunque fino alla fine, anche solo al passarti accanto , al sentire il proprio numero declamato, riconosciuto, annotato…quella dello sforzo che leggevi e percepivi in ogni fibra muscolare che vedevi tendersi al susseguire delle falcate,  dei passettini,  delle arrancate…quella del sudore che imperlava i volti, bagnava le maglie , grondava dai corpi…perché sai benissimo cosa si prova a correre e a maggior ragione su quei percorsi , sai cosa significa percorrere la tua tanto amata quanto spietata  Genzano.

Ed è lì e per questo, ma non solo, che ti immedesimi al punto tale che fai di tutto per coccolare chi ha osato spingersi in questa impresa, che corri con loro e per loro,  che ti lanci alle 7 di domenica mattina alla ricerca di 300 buste per le  pagnotte che i fornai si sono maldestramente dimenticati di fornire incartate; che ti munisci di seghetto e mannaia per spaccare una catena che impedisce l’accesso al traguardo;  che ti lanci a perdifiato all’arco della partenza per fornire l’elenco dei partecipanti allo speaker,  rischiando di essere falciata dall’attimo dello start…giusto Il tempo di realizzare che quei dati non dovevano essere poi  così indispensabili per dare il via alla partenza; che ti adoperi per supportare, compensare, alleviare…

Di aneddoti, di racconti concitati, di stati d’animo contrariati ed esacerbati, di contrattempi burleschi e di contrasti indisponenti potrei elencarne a bizzeffe , riportati dai vari componenti della squadra e non solo …ma a che pro?…non porterebbero e non apporterebbero nulla di più o di meno di quello che poi è rimasto in chi ha partecipato a vario titolo all’evento… il grazie sincero e sentito dei runners che ci hanno salutato con un “ci vediamo sicuramente il prossimo anno”, di chi è rimasto piacevolmente sorpreso da un aiuto inaspettato, da una compensazione non prevista, da una glorificazione casuale….rimane il ricordo della braciata postuma in compagnia, lo sberleffo, lo stordimento all’ennesimo brindisi a noi, all’impresa, alla nostra corsa… annebbiato il giusto  ma sempre e immancabilmente immortalato per i posteri.

Quindi? Ho corso?… si ho corso …ho corso una “maratona” a Genzano, dove sono arrivata direi pressappoco duecentesima, come l’ultimo dei runner il cui passo abbiamo tutti sospinto con passione e con il cuore fino al traguardo tagliato con onore!

Monia